rivista di letteratura in embrione

numerozero



EDITORIALE
di
Carlo Lucarelli




A CHI FREGA DEI PULCINI?



embriòne s.m. 1 (biol.) (di individuo, di animale) primi stadi di sviluppo, feto 2 (bot.) (di piante) abbozzo, prime linee, fase iniziale contr. realizzazione, fase finale.

Il Dizionario dei sinonimi e dei contrari parla chiaro: un embrione è qualcosa che sai che che c’è e sai che sarà, ma ancora non sai come sarà. In pratica: un uovo, che tieni in mano e osservi perplesso. Può essere un uovo di gallina con dentro un tuorlo rosso buono da bere o un pulcino morto. Può essere un ovetto d’oca con dentro un timido, umido, dolce paperotto o un uovo di coccodrillo -quasi uguale, appena un po’ più scuro- con dentro un alligatorino affamato, dai denti affilati come rasoi. Può essere un uovo avvelenato dal virus di un terrorista ambientale, un uovo d’oro, un uovo di Pasqua, un uovo di serpente o un uovo esplosivo. Se è un ovetto kinder conterrà una sorpresa, magari un coccodritto e se è l’uovo di una covata malefica conterrà un mostro, carnivoro e assassino. Se è un uovo sodo è meglio che non abbia bollito più di due minuti. Se gli piacciono le altre uova, allora è uovosessuale.
Tutto questo per dire che il Numero Zero di una rivista è come un uovo. Puoi soppesarlo, osservarlo contro luce, scuoterlo vicino all’orecchio, saggiarne la consistenza con le dita... sai che dentro ci sarà qualcosa ma quello che vedi è ancora soltanto il guscio. Otto editoriali e otto racconti: un embrione in formazione di cui si possono intuire le linee di sviluppo, lo stile, l’atmosfera, lo spirito. Il resto, quali rubriche, quali altri racconti e quali poesie, quali recensioni e appuntamenti, quali lettere, suggerimenti e opinioni, quali collaboratori, quali ospiti e quale letteratura, sarà visibile soltanto dal Numero Uno in poi, pagina dopo pagina, file dopo file, numero dopo numero, giorno dopo giorno nei secoli dei secoli amen.

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