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Marco Cigolotti
Le mirabolanti avventure del supereroe
più cazzuto dell’universo.

Note biografiche


LE MIRABOLANTI AVVENTURE DEL SUPEREROE
PIU' CAZZUTO DELL'UNIVERSO

racconto di

Marco Cigolotti




State per leggere la storia più incredibile che un comics dipendente abbia mai potuto godersi. quella che segue non è solo la traccia di una miniserie clamorosamente scartata da tutte le case fumettare del pianeta, è anche e soprattutto un chiaro avvertimento di ciò che in futuro potrebbe realmente succederci, o secondo fonti molto accreditate, è la narrazione di una tragedia già avvenuta e che tutti vogliono dimenticare. per questo tutti i disegnatori e gli editori hanno avuto paura di darla alle stampe...

Superplayman è la più grande superpornostar dell’universo, quindi un supereroe, e la sua missione è difendere l’umanità intera (con particolare riguardo al sesso femminile) dagli attacchi del senso del pudore e dai perfidi uomini della malefica Buoncostume, perbenista e bigotta entità sotto il controllo del malsano Stato Democratico, che tra l’altro dipende a sua volta dall’abominevole Organizzazione delle Nazioni Unite, occulta istituzione che, tanto per chiarirci, è a capo di cose schifilte come la Banca Mondiale, ben diversa, s’intende, dalla banca mondiale del seme di cui il nostro amato supereroe è anche superazionista...
questa volta il Mito - anche un po' mitomane e per quanto strano smodatamente ninfomane, avendo tra le altre cose una mente androgina- beh, il nostro Superplayman dovrà scontrarsi col rigurgitevole Conat il rabarbaro (che fa proprio vomitare), pericoloso succo gastrico deambulante che si diverte a secare gli arti inferiori delle persone, con una sproporzionata predilezione per l’asporto dei piedi- sicuramente per ripicca giacché i suoi sono impresentabili in quanto corrosi dalla materia liquefatta che la sua bocca espelle perennemente...
come avrete intuito il problema è molto serio. per milioni di feticisti e in migliaia di pratiche sado-maso è indispensabile la libera fruizione (e lappatura) dell’estrema appendice motoria quale mezzo indispensabile per il raggiungimento del fine ultimo della questione e non ve lo devo mica spiegare io qual è... insomma : l’umanità è in serio pericolo!
ma non temete, non temete.
mentre quel mollaccione di batman insegna a robin la storiella delle api e del polline - che poi lui usa la metafora dei un pipistrello gaudente che si nutre di singolari bacche afrodisiache, ma il paladino di gotham ha studiato, si sa...-, mentre l’uomo invisibile si guarda allo specchio ed esclama “di che cazzo di colore ho gli occhi? e i capelli? sarò nudo o vestito?” - che poi è un po' il problema di quella tardona di wonder woman che non ricorda dove ha parcheggiato il suo aereo invisibile-, bene, mentre tutto questo inesorabilmente accade Superplayman ed il giovane aiutante Superplayboy -un po' pirla, a dire il vero...- sono già partiti da Pentahouse (che poi è un po' la loro casa bianca + il pentagono) e con il loro super olfatto sono all’inseguimento di Conat, il quale (bastardo!) si è nascosto nelle fogne di roma, altresì note come Cacatoio Nazionale del Paese dei Cagoni, CNPC, ok, ma se scrivevo solo la sigla non capivate, però...
Armati di ghette, quelle di paperone per capirci, fatte di acciaio temperato, cioè colorato con le tempere, che sono molto carine, un po' scomode se dovete fare il piedino a qualcuno, comunque funzionali... tornado a noi, armati di quelle cose lì più dieci chili di chewing-gum già usato col quale tappare la capace bocca dell’infame Conat, i nostri supereroi si tuffano nella melma (sarebbe merda, ma non vorrei essere scurrile), si intromettono nello schifo paltoso per fermare il Ripugnate... a essere sinceri Superplayboy che, come ho già detto, è un po' pirla e soprattutto svogliato (è l’età), s’è infrattato clamorosamente, ma il vero supereroe è là sotto per tutti noi. d’altronde meglio solo che male accompagnato...
dopo varie ora di ricerca e inseguimento, dopo aver incontrato tre volte le tartarughe ninja che stavano taglieggiando dei mostruosi topi di fogna, dopo essere finito nelle catacombe attraverso cunicoli remoti, che le abilità del nostro supereroe non potevano non individuare, occhei, stava cercando altro, ma aveva pur bisogno di uno spuntino, che di carne lì ce ne era, poi era buio e l’impatto con i corpi putrefatti non è stato poi tanto terrificante, che poi a essere sinceri il nostro supereroe è anche un po' necrofilo, e nessuno sa bene cos’è successo, vabbè, sorvoliamo... dopo queste varie disavventure, stavo dicendo, proprio sotto al foro imperiale i due sfidanti si incontrano per l’ultimo duello. la tentazione del foro è grandissima per Superplayman, grande amante degli orifizi, ma sa che su di sé gravano le sorti dell’universo e si sbriga in un momento -per lui c’è prima il piacere e poi il dovere, ovvio...- e poi comunque Conat stava ancora vomitando, quindi c’era tempo...
la tensione a questo punto sale alle stelle, tutt’intorno decine di giornalisti si stanno già picchiando per avere lo scoop, la televisione di stato minaccia di boicottare se stessa se non riuscirà ad avere la diretta, le reti private la prendono un po' per il culo dicendo che tanto lo fa già sempre, insomma tutto il contesto è piuttosto interessantemente in evoluzione. Superplayman guarda negli occhi Conat e gli dice “hai un filino di bavetta di circa 3 cm. che pende dal labbro inferiore a destra, cioè alla mia sinistra. volevo fartelo notare, sai, se viene la televisione farai una brutta figura” e Conat spaventato dall’eventualità che possano negargli il classico “ciao mamma” rimane intontito quel tanto che basta da consentire alla Leggenda di diventare Storia, ficcando la gomma da masticare già masticata laddove non batte il sole (nell’esofago) del Belva.
gli applausi si sprecano, soprattutto perché non è che poi il supereroe abbia fatto chissà che roba, senza togliergli nulla, per carità, comunque sono tutti felici -Conat un po' meno- e stanno per andarsene, anche perché il successo ottenuto ha arrapato il SuperPorco e non si sa bene cosa possa succedere... tutti, comunque, stanno andandosene quando ecco un’esplosione di proporzioni immani che richiama l’attenzione sull’oramai divelto Mostro (per essere più precisi ex-Mostro...). ora fiumi di lacrime verrano versate per lui, non foss’altro per cercare di ripulire un poco il suolo pubblico invaso di frattaglie... il Tapino soffriva chiaramente di disturbi stomacali e l’otturazione della bocca ha irrimediabilmente favorito fenomeni flatulenti indescrivibili.
di lui oggi rimane solo un enorme pallone di gomma formatosi nel mentre del contraccolpo fatale, pallone, spesso confuso per una geosonda, che vaga nel cielo, ricordando per l’eternità questo favoloso e proibito avvenimento.
quando vedrete all’orizzonte, o allo zenit, o sopra di voi, o a tribordo, insomma quando vedrete questo oggetto passare dalle vostre parti levate una prece alla memoria del caro estinto e riflettete sulle sorti dell’Uomo Mortale...


(inedito)
L'autore: Marco Cigolotti

Marco Cigolotti studia ingegneria a Vercelli, legge tutto quello che gli capita, da Bukowski a Cassola, ama il cinema e non i film in tv, ascolta moltissima musica, da Patty Smith a John Zorn...e conclude: "non ho mai scritto una biografia e si vede..."

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