I L'Uomo mascherato mi fa incazzare calzamaglia e bicipiti imponenti che lui ci guarda e non si fa guardare Da sempre affronta casi inconcludenti di marajà legati ai sicomori o principesse in mano a delinquenti Nella jungla a lottare contro i mori e senza dire manco una parola dalle capanne lui li manda fuori Che son per loro case ed anche scuola ma lui non si preoccupa per niente si sistema i braghini e si consola A pensar che ha fatto sognare gente lontana anni luce nella sua poltrona che vuole una giustizia intransigente Senza volto s'intenda finta buona mascherando una voglia malcelata di fare pulizia alla carlona II Don Diego, Zorro, mi fa imbestialire se ne va in giro pensando che basti mettersi la maschera per sparire Hanno virgola, che cazzo, tutti i sensi guasti se mai non riconoscono il bandito nel bellone che vive in mezzo ai fasti Col padre gentiluomo alle fazende che passa il tempo in mezzo al dubbio atroce su chi sia colui che giustizia rende Ai peones da sempre messi in croce anche Garcia l'esempio mi si passi lo vede ogn'or e sente la sua voce Ma deve avere nel cervello i sassi se lui non riconosce il giovanotto che mascherato elude quella prassi Che vuole il fuorilegge messo sotto e mai la legge messa nella gogna sennò si pagherebbe quello scotto Di premiare senza sentir vergogna chi la giustizia se la fa da puro con una mascherina alla bisogna Adesso al volo scriverei sul muro come fece il mio amico Lucarelli Don Diego è Zorro dico a muso duro! III La maschera da sempre mi incupisce io preferisco gente a viso aperto. Il suo mistero non mi intenerisce che di menzogna sono poco esperto. La maschera di ferro è il primo caso si sa serviva a cancellare un volto la fronte il mento dalle orecchie al naso ogni sentimento veniva tolto Perché ai potenti non piace la faccia di chi ricorda che deboli sono mentre agli impotenti pare che piaccia vedere il marcio e coprire il buono Un altro caso The Mask lo rappresenta qualcosa con potere sovrumano dai un altro volto a chi la vita stenta e la vita può prendergli la mano Spaventa quest'idea che possa farsi un altro cuore con un altro viso già significherebbe d'aspettarsi che non sei accetto per il tuo sorriso Meglio Diabolik con facce finte che cerca di avere un volto normale vuole assumere gli sguardi e le tinte di gente che mai farebbe del male Si maschera anche lui e questo è certo ma pensate allo strano avvertimento per mascherarsi prende un viso aperto e si leva la maschera un momento. (inedito) L'autore: Marcello Fois Marcello Fois è nato a Nuoro nel 1960 e vive e lavora a Bologna. Scrittore e autore di testi teatrali ha pubblicato i romanzi Ferro recente (Granata Press, Bologna, '91), Meglio morti, (Granata Press, Bologna, '92), Picta (Marcos y Marcos, Milano, 1995), e Il silenzio abitato delle case (Moby Dick, Faenza '96). |
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